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Nuove modifiche da campo per i T-62 russi

La fanteria meccanizzata moscovita si prepara ad un imminente carenza di mezzi?
15 giugno 2025 di
Alessandro Borgonovo

A fine maggio 2025 son circolate immagini sui canali Telegram russi di un nuovo veicolo per il trasporto truppe, una modifica raffazzonata fatta sul fronte per, presumibilmente, permettere il continuo attacco ad ondate che ha caratterizzato la strategia offensiva russa fino a questo momento. Questo veicolo è riconoscibile come un T-62 modificato, carro armato da combattimento di celebre fama e dal design post-bellico, con una produzione iniziata nel lontano 1961 come un miglioramento rispetto al più vecchio T-55. Già dal 2023[1] il Cremlino ha iniziato un programma di riattivazione di questi veicoli stoccati nelle vecchie basi sovietiche, per supportare le forze d’invasione e sostituire le enormi perdite di veicoli cingolati e semoventi vari dell’esercito russo nelle loro offensive, così come armare le nuove unità mobilitate. Bisogna ricordare che questi veicoli, specificatamente del modello T-62M/MV e alcuni modernizzati con nuovi sistemi di puntamento, ERA (Explosive Reactive Armor) e visori[2], sono ufficialmente utilizzati per il fuoco indiretto, per garantire supporto d’artiglieria alle unità più avanzate senza dover utilizzare sistemi meno corazzati e quindi più vulnerabili a droni FPV e altre minacce non-convenzionali. Il potente cannone ad anima liscia da 115mm viene quindi utilizzato come artiglieria semovente, lanciante proiettili ad alto potenziale esplosivo in funzione anti-bunker e anti-fanteria.

Grazie alla semplicità di riparazione e all’arretratezza generale del veicolo, le modifiche da campo apportate successivamente alla consegna alle unità al fronte possono esser eseguite anche da personale non specializzato: in poche parole, basta saper usare una saldatrice per lavorare su una reliquia della Guerra Fredda, nel tentativo di riadattarla alle necessità contemporanee. Questa non è un’esperienza nuova dei conflitti armati, modifiche simili si son viste sin dalla Seconda Guerra Mondiale in cui i soldati, principalmente tedeschi a causa della scarsità di mezzi, si ritrovavano a modificare sia veicoli antiquati che catturati in ciò che più gli conveniva, spesso rendendo veicoli abbandonati dall’esercito francese o sovietico in semoventi antiaerei o d’artiglieria[3]. Non dobbiamo quindi stupirci di ciò che accade su ambo i lati del fronte, con veicoli multiruolo quali gli MT-LB o gli M113 adattati a pressoché ogni singolo ruolo possibile, con persino lanciamissili multipli navali montati sulla scocca o cannoni automatici antiaerei da 23mm in funzione anti-drone.

I T-62 erano tornati alla ribalta di cronaca nel 2024, grazie all’avvistamento dei cosiddetti “turtle-tanks[4]”, carri armati testuggine, in cui per garantire maggiore protezione da mine, droni FPV e cariche sagomate (shaped charges?) erano state aggiunte protezioni di fortuna composte da lamiera, gabbie e fogli di gomma. Se da un lato queste modifiche portavano a una maggiore protezione contro le testate RPG lanciate dai droni, ne fornivano ben poca contro mine e missili anticarro di più recente produzione, servendo principalmente come supporto morale alle truppe all’assalto. Inoltre, le protezioni improvvisate bloccavano il movimento della torretta in posizione frontale, riducendo incredibilmente la visibilità dall’interno del mezzo: un carro armato da combattimento viene quindi completamente trasformato in un cannone d’assalto, mezzi anch’essi perlopiù spariti dalle dottrine mondiali dal 1945. Ai lettori più attenti, queste ultime informazioni avranno già fatto suonare un campanello: come è possibile che a questi veicoli vengano fatte modifiche così invasive per l’utilizzo negli assalti frontali, se ufficialmente il Cremlino e il Ministero della Difesa russo ne hanno sempre sottolineato l’utilizzo nel fuoco indiretto? Evidentemente, la scarsa meccanizzazione dell’esercito russo a seguito delle enormi perdite[5] ha portato all’utilizzo di questi relitti della Guerra Fredda in funzione d’attacco, portando a queste mostruosità ingegneristiche dalla dubbia efficacia.

Analizzando più specificamente il veicolo apparso in video, si può capire sia un T-62 dal posizionamento delle sospensioni a barre di torsione, un totale di cinque ruote di cui tre raggruppate frontalmente e due più distaccate nella zona posteriore. Altra particolarità di questo veicolo sugli altri “turtle-tanks” è la totale rimozione del cannone da 115mm, che altrimenti sarebbe stato un altro indizio per distinguere il veicolo, sostituito da una copertura aggiuntiva di copertoni. Dalle registrazioni che mostrano l’interno del mezzo si coglie la sua reale funzione: la torretta è stata allargata o completamente rimossa, sostituita da una superstruttura in casamatta con apertura laterale per permettere il trasporto e la fuoriuscita di truppe. Qui non si tratta più di rendere un carro armato obsoleto un cannone d’assalto, ma del rendere un mezzo pesante un’APC (Armored Personnel Carrier), per trasportare squadre di soldati da un punto all’altro e, data la pesante corazzatura del mezzo, anche per sostenere fuoco intenso dalle postazioni ucraine[6].

Questo riadattamento a trasporto truppe di un veicolo corazzato, di cui le prime versioni erano state avvistate a gennaio[7], che avrebbe dovuto esser usato come artiglieria sulla linea del fronte, denota le criticità di riapprovvigionamento dell’esercito russo, e soprattutto di sostituzione delle perdite in veicoli subite in Ucraina. Il fatto che questo video sia fuoriuscito nel maggio 2025 non è un caso, infatti le consegne di mezzi completamente nuovi è martoriata dalla presenza di sanzioni internazionali, e persino dalla mancanza di expertise produttiva ed efficienza[8]. Al contempo, le consegne di veicoli ricondizionati dai vecchi stoccaggi sovietici diminuiscono giorno per giorno, con le ultime immagini satellitari che mostrano i siti di stoccaggio quasi completamente svuotati[9] soprattutto di veicoli da combattimento della fanteria (IFV) e trasporti truppe di vario tipo, cingolati o ruotati che siano. Gli ultimi mezzi visibili rimasti spesso sono in stato di conservazione pessimo per l’esposizione da decenni al rigido clima russo, rendendo impossibile la loro riattivazione e garantendo solo un uso cannibalistico di eventuali pezzi di ricambio ancora utilizzabili. Le pompose dichiarazioni dell’industria bellica russa sulla produzione di oltre 1.500 carri armati e 3.000 veicoli da combattimento della fanteria[10] spesso tralasciano che, oltre ad esser volutamente inflazionate per ragioni politiche, la gran maggioranza di questi veicoli (circa l’80%) sono mezzi conservati nei siti di stoccaggio, riattivati e ammodernati per l’invio al fronte. L’industria russa non riesce a seguire il ritmo delle perdite, infatti le prospettive sulla produzione di BMP-3, di cui non esiste uno stoccaggio di epoca comunista, sono ben più contenute e “realistiche”, fermandosi a 500 unità annue e con la speranza di aumentarla. D’altro canto, il Cremlino si è al contempo ritrovato a riattivare ancor più vecchi mezzi, come i BTR-50[11] (prodotti tra il 1954 e il 1970) in varie versioni, per garantire la meccanizzazione delle forze unità d’attacco, un fatto che cozza con la retorica produttiva russa.

Ma come si è arrivati a questo punto? Tutto risiede nell’enorme fallimento dei sistemi di trasporto di ultima generazione di produzione russa, prevalentemente BMP-3 e BMD-4 per le unità aviotrasportate. Se il loro armamento, consistente in un cannone automatico da 30mm e un cannone semiautomatico da 100mm in grado di lanciare ATGMs (anti-tank guided missiles), veniva spesso considerato superiore alle controparti occidentali, la loro corazzatura e capacità di salvaguardia del personale trasportato si sono dimostrati di livello assolutamente inferiore, garantendo protezione solo contro armi di piccolo calibro[12] (un dato ancora peggiore per il più leggero BMD-4). L’assoluto massacro meccanizzato tutt’ora in corso in Ucraina ha portato a perdite di quasi 8.500 mezzi da combattimento della fanteria a cui vanno aggiunti quasi 700 trasporti ruotati, rendendo obbligatoria la riattivazione di veicoli sempre più vecchi. Inoltre, dato il combattimento trincerato e l’ampio utilizzo di droni, gli assalti con veicoli son stati resi sempre più pericolosi e costosi dal punto di vista delle perdite umane, obbligando gli stessi soldati a tentare di creare ammodernamenti per migliorare la corazzatura di questi mezzi, o a modificare completamente veicoli più pesanti per sopperire a questa mancanza. In questa situazione meglio si spiega il T-62M riconvertito ad APC pesante: non solo le truppe al fronte hanno dovuto scendere a patti con una carenza cronica di veicoli, ma anche con la scarsa protezione offerta persino dai mezzi russi di più recente produzione.

Per concludere, è impossibile predire con esattezza quando lo stoccaggio sovietico si esaurirà al completo, facendo cadere l’onere produttivo solo sull’industria bellica russa. Quello che si può certamente sottolineare è l’altissimo tasso di perdite sostenute mensilmente dall’invasore in Ucraina e l’attuale difficoltà a sostituirle, obbligando le truppe al fronte ad improvvisare per poter portare risultati, anche minimi, al Cremlino. Se da un lato ciò dimostra l’ingegno della fanteria russa promosso dalla necessità e dalla scarsità, dall’altro denota una crisi all’orizzonte, se non già in corso, che andrebbe sfruttata dallo Stato Maggiore ucraino e dagli alleati occidentali. Si tratta di una debolezza critica nel sistema bellico russo che potrebbe preparare il terreno a un rallentamento dell’offensiva moscovita e, possibilmente, a una sovraestensione delle forze attualmente in campo.


[1] https://armyrecognition.com/focus-analysis-conflicts/army/conflicts-in-the-world/russia-ukraine-war-2022/russia-uses-t-62-tanks-as-self-propelled-artillery-in-ukraine

[2] https://militarnyi.com/en/news/russia-shows-modernization-of-t-62-tanks/

[3] https://tanks-encyclopedia.com/category/german-improvised-vehicles/

[4] https://thegeopolitics.com/reimagining-russian-warfare-the-transformation-in-the-ukraine-conflict/

[5] https://www.oryxspioenkop.com/2022/02/attack-on-europe-documenting-equipment.html

[6] https://static.rusi.org/tactical-developments-third-year-russo-ukrainian-war-february-2205.pdf

[7] https://bulgarianmilitary.com/2025/01/03/t-62-tank-stripped-reinvented-as-infantry-transport-vehicle/

[8] https://jamestown.org/program/russias-kurganmashzavod-factory-data-shows-the-limits-of-bmp-3-production-rates/

[9]  https://www.youtube.com/watch?v=Qu-nR7OVttU https://www.youtube.com/watch?v=HuKVxgFBbYM

[10] https://en.defence-ua.com/industries/army_of_russia_expects_to_receive_1500_tanks_3000_ifvs_in_20242025_and_scale_up_bmp_3_production-11054.html

[11] https://bulgarianmilitary.com/2025/01/18/russia-still-uses-apcs-in-ukraine-that-were-made-in-the-50s/

[12] https://armyrecognition.com/military-products/army/infantry-fighting-vehicles/tracked-vehicles/bmp-3-russia-uk https://armyrecognition.com/military-products/army/infantry-fighting-vehicles/airborne-vehicles/bmd-4m-russia-uk